12 Gennaio – 12 Febbraio 2013
Mostra , spettacoli, laboratori
Cordenons – Centro culturale Aldo Moro
Pordenone – Spazi espositivi Palazzo della Provincia

Progetto elaborato da Ortoteatro Soc. Coop. e Compagnia Walter Broggini
Organizzazione: Ortoteatro Soc. Coop.
Ideazione e allestimento: Compagnia Walter Broggini
Realizzazione strutture espositive: Ortoteatro Soc. Coop.
Grafica pannelli espositivi: Giorgio Rizzi
Illustrazioni tecniche di animazione: Giacomo Broggini
Grafica materiali promozionali: Andrea Venerus
Si ringraziano per la gentile concessione dei materiali esposti:
Museo Civico d’Arte, Pordenone
Associazione Peppino Sarina – Amici del Burattino, Tortona (Al)
Santuzza Oberholzer, Locarno (Svizzera)
Fondazione Benedetto Ravasio, Bergamo
Associazione Culturale Molino Rosenkranz, Castions di Zoppola (Pn)
Arlecchino Claudia Contin/Scuola Sperimentale dell’Attore, Pordenone
Gruppo Teatro Pordenone Luciano Rocco, Pordenone
Ortoteatro Soc. Coop., Pordenone
Elena Gabriella Roggero, Angera (Va)
Compagnia Walter Broggini, Albizzate (Va)

Baracca con Gioppino, Fata e fondale “Piazza Duomo a Miland’ di Mario Perozzi Collezione Associazione Peppino Sarina

Sarebbe errore assai grave considerare il teatro dei burattini e delle marionette una sorta di ingenua dépendance” infantile del teatro cosiddetto maggiore e i piccoli attori di legno e di pezza quasi un geniale surrogato degli altri veri, in carne ed ossa. Il mondo meraviglioso delle marionette e dei burattini, invece, incomincia proprio là, al confine estremo dello spettacolo teatrale, dove fallisce l’ultimo sforzo di stilizzazione espressiva e d’astrazione logica del corpo umano. Quando l’attore vivo s’arresta, vinto dal peso dei superstiti legami materiali, entra in scena il fantoccio di legno a costruire, dal nulla, un mondo nuovissimo dove ogni convenzione umana viene a cadere, dove ogni gesto impuro si dissolve, dove l’iridescente costruzione delle fantasia si compone e si scompone, magico caleidoscopio di gesti, nella libertà più tesa. Soltanto le marionette e i burattini, questi attori senza passato umano, senza ricordi, senza problemi. riescono allora a compiere il miracolo definitivo e straordinario: proiettare il gioco immutabile delle verità palesi e riposte in una nuova, impossibile dimensione, in uno spazio in egual misura slegato dai segni del passato e del futuro. … Ecco, allora, il destino di questi poveri “fantoccini’,’ di queste ottuse teste di legno: rendere finalmente chiara, agli uomini sensibili, la realtà meravigliosa e insospettata di quel gran regno di gioia e di fantasia alla cui soglia luminosa è purtroppo costretto a fermarsi, mal-grado tanto sforzo di continua astrazione espressiva, il teatro degli uomini “veri’: Così scrivevano Roberto Leydi e Renata Mezzanotte Leydi nel loro celeberrimo volume “Marionette e burattini”, pubblicato a Milano nel 1958. Per due volte in poche righe gli autori utilizzavano il termine “meraviglioso” per riferirsi al teatro delle figure animate; un mondo teatrale che i due pensavano ormai irreversibilmente avviato al declino. Nell’incipit di quel volume scrivevano infatti: Anche a rischio di creare un grosso dispiacere a chi ancora s’illude in un’imminente rinascita di popolare interesse per le marionette e i burattini, bisogna onestamente riconoscere che, non soltanto questa nobile forma di spettacolo è oggi agli ultimi giorni della sua lunga agonia, ma, ciò che è assai peggio. le sue tante memorie di cronaca e di storia si van purtroppo spegnendo fra il disinteresse più palese, sì che fra pochissimi anni saranno certo del tutto scomparse. A distanza di più di mezzo secolo possiamo dire, e questa mostra ne è testimonianza, che fortunatamente quell’infausta profezia non si è realizzata e che il teatro di burattini e marionette è ancora ben vivo e dinamico. Anzi, dopo la grave crisi di metà Novecento, il teatro dei fantocci ha saputo ritrovare, a partire dagli anni Settanta, forti slanci innovativi innestandosi nel rinato interesse per il teatro popolare e nel movimento del Teatro Ragazzi, con un fiorire di nuove compagnie e con [esplorazione di nuovi repertori e nuovi orizzonti di ricerca teatrale.

Questa esposizione vuol raccontare in modo succinto [evoluzione e il percorso di burattini e marionette dal tardo Ottocento fino agli odierni pupazzi televisivi, protagonisti negli ultimi anni di programmi di grande successo. Un viaggio nel mondo del teatro di figura declinato attraverso le tecniche di manipolazione più conosciute e diffuse, con la presenza di materiali teatrali provenienti anche da altri paesi e continenti, per far comprendere come questo teatro sia universale e per incuriosire e avvicinare a questo Teatro della Meraviglia il pubblico più vario, di grandi e piccoli. Confidiamo che questa mostra possa contribuire a far crescere curiosità, interesse e considerazione verso una meravigliosa forma di spettacolo che ha conosciuto profezie nefaste, crisi ricorrenti e rinascite folgoranti e che possiamo augurarci e immaginare continuerà a vivere finché vivrà l’uomo.


Un ringraziamento sincero a Clio Campagnola. Federica Guerra. Loris Mason, Fabio Mazza, Ciro Negrogni, Paolo Pezzutti, Fabio Scaramucci e Roberta Tossutto: è grazie al loro appassionato impegno che questa mostra ha potuto realizzarsi.

Walter Broggini

“Arrivano i burattini …” si sentiva gridare. Il cuore cominciava a battere, il cuore bambino che ognuno riscopriva dentro di sé. Perché i burattini e le storie che sono in grado di narrare fanno parte del più intimo vissuto di ognuno di noi: e forse oggi ne abbiamo bisogno ancora di più, dato che la “scatola magica” che teniamo come un elettrodomestico nei nostri soggiorni non è più in grado di emozionare e raccontare. Un mese di storie, un mese di magia, un mese di meraviglia. Dal 12 gennaio al 12 febbraio 2013 si alterneranno spettacoli, incontri, lezioni, laboratori in grado di appassionare chiunque a quest’arte. Quasi un festival, o forse più di un festival. Vi aspettiamo numerosi per riscoprire ancora una volta l’emozione del vostro cuore bambino.

Fabio Scaramucci