La famiglia marionettistica Gambarutti

La dinastia artistica Gambarutti ha origine dal matrimonio del 1899 tra Pietro Gambarutti e Cesira Burzio, esponente di una grande famiglia marionettistica piemontese, attiva fin dagli inizi dell’Ottocento. I figli maschi di Pietro e Cesira – Giovanni, Giuseppe e Ugo – ne proseguono con alterne fortune l’attività, estendendo la propria area di intervento tra Piemonte, Liguria e Lombardia. L’eredità marionettistica viene sostanzialmente perpetuata da Ugo e soprattutto da Giovanni (con la moglie Argentina Burzio), in seguito validamente avvicendato dal figlio Gianfranco (che sposa Fortunata Garda, a sua volta esponente di un’altra famiglia marionettistica), mentre Giuseppe imbocca giovanissimo l’arte burattinesca.
Compagnia Is Mascareddas Fondata a Cagliari nel 1980 da Tonino Murru e Donatella Pau, Is Mascareddas è una realtà culturale che ha contribuito in modo determinante alla diffusione e alla conoscenza in Sardegna del teatro di figura, forma teatrale fino ad allora pressoché sconosciuta nell’isola.
Nei suoi spettacoli – rappresentati nei principali festival italiani ed europei di settore, ma anche nelle scuole, all’interno di feste popolari, sagre paesane e fiere – Is Mascareddas ricerca un nuovo linguaggio teatrale sperimentando una sintesi e un dialogo tra la grande tradizione del teatro di burattini e la pratica di una scrittura non convenzionale, sensibile alle urgenze della società attuale.
Nel 1999 Is Mascareddas ha inaugurato la Biblioteca Yorick – Centro di Documentazione Internazionale, il più importante fondo di testi e documenti del teatro di animazione in Sardegna.
Dal 2001 la Compagnia cura la programmazione della Stagione Teatro Ragazzi “Il grande teatro dei piccoli” e dal 2008 gestisce il Teatro Mo.Mo.Ti. a Monserrato (Ca).

La Famiglia Napoleone

La famiglia di pupari catanesi è attiva nella prima metà del Novecento, quando anima la vita teatrale di Catania e dintorni con spettacoli di pupi e prosa. Della tradizione dell’Opra catanese, i fratelli Gesualdo e Mario raccolgono e custodiscono i caratteri, anche a livello materiale, allorché si trasferiscono a Genova dopo la seconda guerra mondiale. Il loro fondo conservato di pupi e dei repertori costituisce nella sua generalità, a livello di storie e di misteri, un esempio organico e abbastanza unico di quella tradizione teatrale.


La Compagnia Sogolon

La Compagnia Sogolon, oggi una delle più rinomate compagnie di teatro di animazione africane in attività, riproduce nei suoi spettacoli e con le sue marionette personaggi e storie della tradizione culturale del Mali.
La compagnia è stata creata nel 1980 dal marionettista maliano Yaya Coulibaly, discendente di una vecchia famiglia di marionettisti Bambaras, originari del Regno di Ségou nel Mali.
Influenzato dalle culture bambaras, somono e bozo, tre etnie del Mali, ha dato vita alla compagnia Sogolon al fine di promuovere il teatro di marionette.
Yaya Coulibaly possiede una importante collezione di marionette che comprende marionette a guanto, marionette a bastone e anche maschere. Circa 500 marionette provengono dalla sua famiglia e alcune risalgono al XIII secolo. Nel 2006, la sua collezione é stata esposta a Museo dell’Oro Africano a Città del Capo. Yaya Coulibaly e la sua compagnia presentano spesso i loro spettacoli in Europa e negli Stati-Uniti.

Il teatro di marionette in Birmania

La tradizione del teatro delle marionette è una delle forme più espressive dell’arte birmana e nonostante le origini lontane, è ancora oggi molto diffusa e popolare. Uno spettacolo classico dura dalla sera fino all’alba e inizia con l’offerta di frutti e fiori allo “spirito del teatro” che garantirà il successo della rappresentazione. Le marionette sono di argilla e legno, manipolate da fili collegati a gomiti, mani e ginocchia. Negli spettacoli appaiono cavalli, scimmie, elefanti, tigri, clown, principi e giganti.
Le marionette, che possono raggiungere anche un metro d’altezza, indossano vestiti colorati e sfarzosi e si muovono sulla scena decorata da un lato da un trono reale e dall’altro da una foresta stilizzata.